martedì 15 dicembre 2009

Leonardo (parte 1)

Cos’è quello che ci inspira, che ci motiva a continuare ogni giorno senza perdere la speranza in questo mondo. Per me è la voglia di sapere di più, di stupirmi ogni volta, di trovare un qualcosa che mi faccia sorridere, piangere... sentire.

Penso che la stessa voglia di sapere incitava Leonardo da Vinci a studiare, scoprire, inventare. Poco si dice della sua faceta di cuoco, forse perché non è riuscito a brillare come l’ha fatto nella pittura, la scultura ecc. Comunque penso che ne vale la pena studiare un po’ su quest’altra parte della sua vita. Un po’ dopo di aver cominciato a studiare con Andrea del Verrocchio ha deciso di lavorare alle Tre Lumache, un ristorante dove è stato, diciamo, incompreso. Lui voleva servire dei bei piatti, delle porzioni piccole, bellamente messe sul piatto, ma i suoi commensali non hanno capito il piacere di mangiare qualcosa di bello... loro volevano soltanto mangiare e basta!

Poi all’interno della sua stanza nel Castello Sforza è riuscito a inventari diversi utensili e macchine per risolvere problemi all’interno delle cucine. Sebbene non tutti hanno avuto successo, certo sono state l’inizio di macchine ed utensili che utilizziamo oggi. Leonardo ha pensato a risolvere il problema degli odori per avere un’aria pulita, una maniera di avere sempre dell’acqua bollente, e una macchina per tagliare asparagi che ha servito finalmente come arma in un’invasione al Castello Sforza. Anche, importantissimo, ha inventato gli spaghetti prendendo la lasagna che esisteva già a Napoli e trasformandola in piccoli spaghi.

Mi raccomando di cercare il libro Note di cucina di Leonardo da Vinci, ci sono delle aneddoti, ricette ed altre curiosità sulla vita di Leonardo all’interno delle cucine italiana.

Sapevate che nel Rinascimento si utilizzavano dei piccoli conigli legati alle sedie per pulirsi le mani?

Leonardo non ha mai smesso di studiare, di osservare; ispirato nella vita, nella natura ha voluto sempre di sapere di più, è andato sempre un po' avanti alla sua epoca, un genio incompreso ma di chi sempre si impara qualcosa.

Un bacio!
Adriana

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